Le inondazioni ed erosioni costiere rappresentano eventi che interessano in modo considerevole anche le coste italiane. Il gruppo di lavoro che si occupa di questi rischi che minacciano le aree costiere (WP1.4) si concentra:
- sulla previsione e la mitigazione dell’impatto sulle persone e sulle infrastrutture causati da eventi marini estremi e dall’innalzamento del livello del mare;
- intende migliorare la resilienza agli eventi alluvionali delle comunità che vivono lungo estuari e le aree costiere, siano esse città metropolitane, come per esempio Venezia, Genova, Pescara, Napoli, Bari, Palermo, o insediamenti diffusi ad alta densità abitativa, come Alto e Basso Adriatico, Liguria e Sicilia orientale.
Le inondazioni costiere si verificano quando i terreni lungo la costa vengono sommersi dall’acqua di mare. Questi eventi possono essere causati da tempeste e uragani. Inoltre, se una tempesta si verifica in concomitanza con un’alta marea, il livello del mare può aumentare notevolmente, aggravando la situazione. Le inondazioni costiere possono causare danni alle infrastrutture e all’ambiente, oltre a rappresentare un pericolo per la popolazione presenti lungo le coste interessate.
L’erosione costiera è il processo mediante il quale il suolo, i sedimenti e le rocce lungo la costa vengono gradualmente rimossi e trasportati altrove dalle onde, dalle correnti marine, dal vento e dalle maree. Questo fenomeno può causare la perdita di terreno costiero, alterare il profilo delle spiagge e minacciare infrastrutture e gli habitat costieri. L’erosione costiera è un processo naturale, ma può essere accelerata dalle attività umane come la costruzione di edifici, dighe e porti.
L’innalzamento del livello del mare, dovuto ai cambiamenti climatici, aumenta il rischio di inondazioni costiere, rendendo le mareggiate più frequenti e intense, e richiede misure specifiche.
La gestione di questi rischi necessita di un accurato monitoraggio delle forzanti marine, sia a livello probabilistico sia deterministico, per la costruzione di un sistema di allerta precoce, da calibrare a seconda delle condizioni specifiche. Un piano di gestione costiera resiliente richiede una conoscenza approfondita dello stato attuale della zona costiera. Le informazioni ambientali e socio-economiche delle coste italiane sono spesso frammentarie, rendendo necessario uno sforzo maggiore per sviluppare una raccolta dati standardizzata e continua nel tempo. Ciò anche alla luce delle proiezioni che vedono una corrispondenza tra l’aumento delle forzanti costiere e fluviali, per esempio l’innalzamento del livello del mare, e l’aumento delle pressioni sociali lungo le coste, dovuto all’aumento della popolazione residente entro la fascia dei 500 metri dalla costa. Il monitoraggio dovrebbe essere effettuato utilizzando strumenti sia in situ sia remoti, integrando tecnologie tradizionali e innovative.